Comune di Busachi

     Il principale centro del Barigadu si trova tra le colline della valle del Tirso, a dominio dell'intera vallata, in un piccolo anfiteatro naturale posto quasi in corrispondenza della vecchia diga di Santa Chiara, oggi completamente sommersa dal bacino creato dalla nuova diga intitolata a Eleonora d'Arborea.

     Con i suoi 1733 abitanti, distribuiti originariamente in tre nuclei ben distinti ("Busachi e' Susu", "Busachi e' Iosso" e "Campumaiore"), Busachi è caratterizzato dalle belle costruzioni in basalto e trachite rosa del centro storico, dove non è raro incontrare le anziane donne che indossano ancora il tipico costume locale.

     Il territorio offre un eccezionale patrimonio archeologico che include anche l'epoca prenuragica, a testimonianza delle origini antichissime della "villa di Busachi" la quale, nel Medioevo, fece parte del giudicato di Arborea nella curatoria di Parte Barigadu, della quale fu anche capoluogo nel XIV secolo.

     In seguito appartenne al marchesato di Oristano finché, dopo numerosi passaggi e diversi secoli, divenne feudo di Maria Teresa Deliberi che lo trasmise infine alla famiglia dei Ledà Manca, i quali lo persero nel 1839 quando divenne comune. 
L'ipotesi più accreditata sull'origine del nome indica che lo stesso deriverebbe da "Baxus" cioè "bosso", un arbusto perenne sempre verde della famiglia delle Buxacee, molto comune nella zona. 

     Si rimanda alle specifiche sezioni del sito per una trattazione esaustiva delle bellezze di Busachi; vogliamo però almeno citare le strutture di Collegiu, un antico chiostro in stile sardo-catalano nel quale oggi sono ospitate mostre e spettacoli teatrali e quelle della chiesa sconsacrata di S. Domenico, detta Conventu, che ospita il museo del Lino e del Costume, con diversi pezzi antichi e pregiati.