Comune di Magomadas

 

 Il territorio di Magomadas, centro di 614 abitanti situato nella Planargia, fu popolato sin dall'epoca preistorica, come dimostrano vari ritrovamenti, tra cui i nuraghi San Nicola, S'Ebas e Santa Barbara; in epoca punica sulla collina di San Nicola sorse l'insediamento di Magomadas, conservatosi in epoca romana. Nel periodo giudicale la villa di Magomadas, denominata Magumadas, fece parte della curatorìa della Planargia, detta anche di Frussia o Serreval, inclusa nel giudicato di Torres. Le incursioni saracene intorno al 1226 costrinsero gli abitanti della villa ad arretrare verso l'interno, ove fondarono un nuovo insediamento. Caduto il giudicato, di fatto nel 1259 con la morte della giudicessa Adelasia, Magomadas fu compresa nel piccolo stato feudale amministrato dai Malaspina, per poi passare al giudicato d'Arborea. Dopo la fine del giudicato, nel 1410, la villa fu infeudata dagli Aragonesi a Benedetta d'Arborea, e nel 1430, dopo la sua morte, a Guglielmo Raimondo Moncada, ai discendenti del quale fu confiscata nel 1453. A partire dal 1468 Magomadas fece parte della signoria di Rosa e della Planargia, infeudata sino al 1556 ai catalani Villamarì, i quali, riscattata Bosa dal vincolo feudale, cedettero la signoria della Planargia a Pietro Afan de Rivera. Magomadas, insieme a tutta la signoria, passò poi alla corona di Spagna, che nel 1629 la cedette ai Brondo, famiglia cagliaritana di origine maiorchina, poi, a fine secolo, ai catalani Olives, e nel 1756 ai Paliacio, nominati marchesi della Planargia, ai quali rimase sino al riscattato del feudo nel 1839. In base alle successive suddivisioni amministrative del territorio, fissate dal governo sardo-piemontese, la comunità di Magomadas fu inclusa nel 1821 nella provincia di Cuglieri; nel 1848, abolite le province e istituiti i comuni, Magomadas fu compreso nella divisione amministrativa di Nuoro, e in seguito, con R.D. 3702/1859, nella provincia di Cagliari, circondario di Oristano, mandamento di Tresnuraghes. Il paese si trova a 3 Km dal mare e ad un'altitudine di circa mt 250 s.l.m. La superficie territoriale conta Kmq 8,95 e si estende fino al mare in località S. Maria del Mare, a sud di Bosa, con litorale di sabbia e roccia di grande suggestione. Situato in una amena collinetta dove, per problemi di carattere difensivo, l'abitato sarebbe stato trasferito da una zona più vicina al mare in prossimità dei resti della chiesa di San Nicola. Il trasferimento sarebbe dovuto alle continue incursioni operate dai Saraceni provenienti, probabilmente, delle isole Baleari intorno al1300. La presenza umana è documentata da resti archeologici risalenti al periodo pre-nuragico. 

In epoca giudicale Magomadas faceva parte del giudicato di Torres o Logudoro. La campagna di Magomadas è molto pittoresca, perché gran parte è costituita da vigneti in cui si produce il pregiato vino Malvasia. Magomadas fa parte della Strada del vino Malvasia di Bosa.
Nel centro storico è ubicata la sede del Museo del Vino della Planargia (con annessa Enoteca della Malvasia) e della cultura contadina, punto di passaggio obbligato per i numerosi estimatori del buon bere attraverso "i sentieri del vino", percorso di vigneti e cantine che attraversano le campagne del paese fino a Modolo e Bosa, altri centri importanti di produzione della Malvasia.

 

 

 

Da vedere nel Comune di Magomadas

 

 

 

Pozzo Sacro Località Puttu del Comune di Magomadas

 


Situato nella omonima località, nella campagna del paese, un tempio a pozzo di epoca nuragica, di cui, oggi, sono visibili solo alcuni resti. Il monumento è di tipo isodomo e quindi di fattura assai raffinata. Sono riconoscibili numerosi blocchi dell'edificio sacro disseminati in prossimità di un pozzo di recente costruzione che, di fatto, ha sostituito quello antico.

 


Parrocchiale di S. Giovanni Battista del Comune di Magomadas

 


La chiesa presenta un impianto gotico - catalano risalente ai primi decenni del XVII secolo. Fu oggetto di restauri nel 1762 e successivamente nel 1835. L'interno, considerando la forma ogivale dell'arco trionfale e di due altri di ingresso alle cappelle, doveva originariamente, come si e detto, riproporre il noto schema catalano ad aula terminata da un presbiterio quadrangolare più basso e stretto e aperta in cappelle laterali. La copertura della navata era in legname, sostenuta da arcate trasversali a sesto acuto, ancora visibili. L'attuale rifacimento con volta a botte lunettata potrebbe risalire al XVIII secolo, se non addirittura all'ottocento, quando si trasformarono le cappelle gotiche e il presbiterio in vani cupo-lati. Probabilmente già nel settecento si era modificata la parete di fondo della tribuna da rettilinea in semicircolare, secondo le indicazioni dell'estetica barocca penetrata nella seconda meta del XVII secolo, ma diffusa ampiamente con l'avvento piemontese.

 

 

 

Chiesa Santa Croce del Comune di Magomadas

 


Chiesa S.Maria del Mare del Comune di Magomadas

 


La chiesa, secondo il suo impianto originale, risalirebbe al 1635. Anticamente la chiesa era nota come chiesa "de S'Istella". Fu oggetto di restauri, l'ultimo dei quali risale alla fine del XIX secolo, i quali peraltro hanno conservato l'impianto originario. L'edificio è ubicato nella frazione marina del paese e presenta una visone panoramica molto suggestiva.

 

 

 

Nuraghe Sebe del Comune di Magomadas

 


Unico sopravvissuto, seppure parzialmente, tra i monumenti dell'età del bronzo nella zona, il nuraghe Sebe è ubicato nella periferia di Magomadas; lo si raggiunge imboccando la strada per Modolo appena fuori dal paese sulla sinistra, sopra il serbatoio comunale. Il monumento si presenta in parte diroccato ed in parte ancora coperto dai detriti. La tipologia costruttiva lascia supporre un nuraghe di tipo a tholos monotorre, anche se una prospezione archeologica approfondita potrebbe modificare questa tipologia. La sua posizione di dominio su tutta la vallata di Modolo lascia supporre una certa importanza del nuraghe sotto il profilo strategico dell'intera area della Planargia.

 

 

 

Museo Cultura Contadina del Comune di Magomadas